DIRITTO PRIVATO, COMMERCIALE E AMMINISTRATIVO
di LUIGI ALOISIO
Nuove competenze dei Notai per gli atti dei soggetti più "deboli"
Il notaio ora può autorizzare la stipula di atti pubblici e scritture private autenticate in cui intervengono minori, interdetti, inabilitati, beneficiari della misura dell'amministratore di sostegno o aventi ad oggetto beni ereditari.
Il legislatore è intervenuto per rendere più agevole e celere il procedimento di autorizzazione quando all'atto notarile devono intervenire soggetti ritenuti più "deboli". Con l'art. 21 D.Lgs. 149/2022 si attribuisce al notaio la competenza concorrente con quella dell'autorità giudiziaria nella protezione dei soggetti ritenuti più "deboli" nel nostro ordinamento, perché privi di autonomia, al fine del rilascio delle autorizzazioni richieste dall'ordinamento per la stipula degli atti in cui intervengono.
Un primo motivo di snellimento del procedimento si ravvisa nella competenza del Notaio, che, a differenza di quanto accade per la richiesta al giudice, risulta essere slegata dal luogo in cui sono ubicati i beni oggetto dell'atto, dal luogo di domicilio o di residenza delle persone nel cui interesse il provvedimento è richiesto, dal luogo in cui è posta la sede notarile: l'unico criterio per l'individuazione del notaio competente a provvedere sulla richiesta di autorizzazione previsto dalla norma è, infatti, quello del "collegamento funzionale", ossia del conferimento dell'incarico al Notaio per il ricevimento di un atto pubblico o l'autenticazione delle sottoscrizioni di una scrittura privata autenticata.
La
norma prevede una richiesta scritta a opera delle parti e diretta al
Notaio per il rilascio dell'autorizzazione. Altro motivo di
snellimento è individuabile nei poteri
del Notaio, che
può farsi assistere da consulenti, ed assumere informazioni, senza
formalità, presso il coniuge, i parenti entro il terzo grado e agli
affini entro il secondo del minore o del soggetto sottoposto a misura
di protezione, o nel caso di beni ereditari, presso gli altri
chiamati e i creditori risultanti dall'inventario, se
redatto.
L'autorizzazione è comunicata, a cura del Notaio,
anche ai fini dell'assolvimento delle formalità pubblicitarie, alla
cancelleria del Tribunale che sarebbe stato competente al rilascio
della corrispondente autorizzazione giudiziale e al Pubblico
Ministero presso il medesimo Tribunale.
L'autorizzazione deve rivestire la forma scritta, al fine di consentire l'assolvimento dei conseguenti obblighi di comunicazione ed eventualmente di notificazione richiesti dalla norma e garantire il diritto di impugnazione innanzi all'Autorità Giudiziaria. Anche il diniego dell'autorizzazione richiesta sarà suscettibile di essere reclamato.
L'autorizzazione e il diniego devono essere motivati, costituendo la motivazione un requisito imprescindibile, non solo per comprendere i motivi della decisione adottata dal Notaio, ma anche, e soprattutto, per consentire, ai soggetti a ciò
legittimati, di proporre reclamo dinanzi all'Autorità Giudiziaria.
Le autorizzazioni acquistano efficacia decorsi 20 giorni dalle notificazioni e comunicazioni previste senza che sia stato promosso reclamo. Esse possono essere in ogni tempo modificate o revocate dal Giudice Tutelare, ma restano salvi i
diritti acquistati in buona fede dai terzi in forza di convenzioni anteriori alla modificazione o alla revoca. È, pertanto, evidente come il legislatore abbia diminuito il carico di lavoro della magistratura, oltre a rendere più snello il procedimento autorizzativo, affidando il rilascio dell'autorizzazione al Notaio incaricato a stipulare l'atto, di cui è già garante sotto gli aspetti della conformità al diritto.